Nella “scarabattola” (teca di vetro e legno) sono custoditi i resti di ben 5 persone (tre in evidenza, gli altri dietro di questi). Si ignorano i nomi ed il sesso. Probabilmente sono confratelli della Congrega provenienti dal “sotterro” (terrasanta) della originaria cappella della Congrega, situata nel Vico dei Grammatici, oggi delle Paparelle. Uno di questi teschi ha subito un intervento chirurgico post mortem per ragioni non ancora documentate.
La pratica di prendersi cura dei resti mortali per invocare l’intercessione della Vergine e dei Santi per la salvezza delle anime del Purgatorio (Anime Pezzentelle, dal latino “petere” = chiedere) ha origini antiche che si fanno risalire ai secoli XVI e XVII con la Controriforma Cattolica.
Era uso infatti, fino al secolo XX, di “adottare” il cranio di un defunto sconosciuto ospitato tra migliaia di altri defunti accumulati negli ossari comuni presenti nella grandi cavità tufacee della Città, per sperare di ricevere in cambio un piccolo dono trovato “per caso” o per ricevere in sogno i numeri del Lotto, durante il sonno.
