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Descrizione della Chiesa di Santa Maria Stella Maris

 

DESCRIZIONE

L’edificio, di modeste dimensioni, si apre sulla Piazzetta del Grande Archivio, alle spalle della Fontana della Selleria e di fronte alla facciata principale del Grande Archivio di Stato.

Il lato sinistro si appoggia ad altri edifici mentre il lato di destra si protende su via Lucrezia D’Alagno.

L’esterno, totalmente privo di intonaci che mostra la struttura in blocchi di tufo, è caratterizzato da un campaniletto a punta di diamante con piccole monofore su ciascun lato.

L’ edificio è percorso da due grandi bifore sulla fiancata e due in facciata. Queste ultime presentano modanature che culminano con un polilobo. Tra le bifore una nicchia tampognata archiacuta e immediatamente sotto un timpano archiacuto (in cattive condizioni statiche)

anch’esso che sovrasta il portale su cui corre l’iscrizione (su lastra di marmo oggi custodita nell’interno della chiesa) che dà notizia della data di fondazione (1907) e il fondatore, la “Reale Arciconfraternita di S.Maria Stella Maris e San Biagio dei Cacciolii”.

Il portoncino d’ingresso, in legno, è “protetto” da un cancelletto in ferro.

L’interno si presenta ad un vano unico a pianta rettangolare con una scala a chiocciola in ferro battuto che porta al soprastante coro ed al solaio di copertura.

In questo livello, non sono presenti ulteriori vani accessibili e sono assenti i servizi igienici. Sulla parete di fondo, là dove si trovava l’altare maggiore, si presenta una porta murata dalla quale si accedeva, probabilmente alla oggi scomparsa sacrestia.

Una botola oggi occlusa, in prossimità dell’attuale unico accesso, subito al di sotto della scala a chiocciola in ferro battuto, immette ai sottostanti locali un tempo in uso alla chiesa.

Mezze colonnine sorreggono finti archi ogivali su entrambe le pareti laterali. All’interno di queste ogive, bassorilievi in cornici quadrilobate raffiguranti San Pietro e San Paolo, ancora in buono stato di conservazione.

Sulla parete di fondo restano, in buone condizioni, le decorazioni in marmo che incorniciavano l’altare maggiore oggi scomparso, così come risultano rimossi i due altari laterali dei quali resta solo una traccia nell’intonaco delle pareti laterali, unitamente alla traccia di un’acquasantiera, probabilmente in marmo analogamente rimossa in precedenza.

Nella parte superiore delle pareti, al di sotto di una cornice in stucco con decori floreali e piccole croci greche dorate, è possibile individuare il colore originale delle pareti in leggero azzurro.

Il pavimento risulta composto di piastrelle non originali, probabilmente collocate negli anni ’50 del secolo scorso.

L’interno è stato deturpato, intorno agli anni ’70 del secolo scorso, dalla costruzione di un solaio calpestabile in muratura sorretto da una “cassa” di traversine di ferro.

Uscendo, sul lato sinistro della parete d’ingresso, è collocata una lapide che ricorda la fondazione della chiesa