“Quanno nascette Napule”
Un fantastico “ritorno al passato” quello che vedrà il Centro Antico di Napoli, sabato 30 aprile dalle ore 18,30, subito dopo la conclusione della tradizionale processione delle reliquie di San Gennaro, quando in Piazza San Gaetano, quattro giovani atlete campane accenderanno con le torce partite dal Museo Archeologico Nazionale l’inaugurale fiamma olimpica che darà il via ad un grande corteo storico in costume greco-arcaico per ricordare ai Napoletani ed ai turisti tutti in visita, le origini antichissime ed in parte ancora misteriose della Città.
Al suono di “timpanon”, “symphonia” e doppi flauti, insieme a tanti “khrotalos” agitati dai bambini dell’Associazione “LudicaMente“, coordinati dal noto musicista Romeo Barbaro, sfileranno lungo Via dei Tribunali, Vico San Domenico, Via San Biagio dei Librai, Via San Gregorio Armeno per fare ritorno poi in Piazza San Gaetano, circa cento figuranti “Neapolitani”: guerrieri opliti in armatura e lance; atleti con torce accese; danzatrici; “vestali” con fasci di grano e, ancora, i “fretarchi” a ricordarci l’antichissima struttura religiosa-amministrativa cittadina che le “Fratrie” tramandarono poi, per altri 800 anni, ai “Sedili”; tutti a fare da corona ad una incantatrice “Sirena Parthenope, la giovanissima ma già affermata modella napoletana Antonia Rocco, nel suo bellissimo abito realizzato dalla prestigiosa “Scuola della Moda Partenopea“.
Il grande corteo storico ci riporterà nel V secolo a.C. per farci rivivere “quanno nascette Napule” con il ritorno dopo oltre quattrocento anni, dell’antica corsa simbolica con le fiaccole: “La Lampadoforia“, una gara a squadre a staffetta che fino all’epoca del Vicereame Spagnolo, si perpetuò nel Tempo e che animerà ancora i “Decumani” subito dopo il corteo con 4 squadre di atleti, sempre in costume storico, a rappresentare le quattro principali etnie che fondarono la Città: Cumani, Siracusani, Ateniesi e Calcidesi.
Abbiamo fortemente voluto ripristinare questa antica tradizione – dichiara Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione I Sedili di Napoli-Onlus” perché le memorie storiche della nostra Città non possono andare perdute. Quando si parla di Napoli si pensa allo splendore del periodo Borbonico ma Napoli, nel bene e nel male è diventata tale, perché ha subito un trimillenario cammino di crescita che l’ha resa ineguagliabile agli occhi dell’intero Pianeta e con la Lampadoforia vogliamo ricordare come tutto ebbe inizio. La manifestazione ha anche uno scopo sociale ed educativo perché è collegata al progetto dell’Associazione I Sedili di Napoli: “Sembrano pietre…ma sono Radici”. Un progetto finalizzato al restauro conservativo delle pietre di spoglio, quei “pezzi” di antichi resti greco-romani disseminati in tutto il reticolo della città antica e che emergono “come perle”, dalle mura di palazzi e chiese perché riutilizzati come materiale edilizio ma che manifestano le Radici storiche e culturali della Città.
Ad anticipare “la Lampadoforia”, sempre sabato, dalle ore 17 alle ore 18, il “liberto” Dione dell’Associazione Locus Iste, condurrà una visita animata nelle strade di Neapolis, mentre venerdì 29 aprile dalle ore 10,30, presso la Sala Convegni del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che, grazie al giovane e dinamico Direttore Paolo Giulierini, ha concesso la sua prestigiosa collaborazione, nell’ambito di un convegno divulgativo, il prof. Antonio De Simone, famosissimo archeologo; il dott. Antonio Corradini, ricercatore storico e scrittore ed il musicologo Romeo Barbaro, moderati dalla giovane giornalista Elena Lopresti, illustreranno i temi della manifestazione. Partecipa l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele
L’evento è realizzato grazie alla condivisione con le Associazioni: “L’Officina delle Idee”; “LudicaMente”; “Simmachia Ellenon”; “Radici”; “Cappella Corale Giubileo”; “Gruppo Storico Oplontino”; “Ninuphar Eventi”; “Locus Iste”; “Associazione Culturale Maddalena Cerasuolo”; “Napoli Sotterranea”e “Carmenb_makeupartist”.Fasci di grano, coroncine e fiori, sono offerti dalla Bottega Lucio Ferrigno; le medaglie commemorative dalla Bottega Cantone&Costabile; la pastiera “sacrificale” dalla Pasticceria Ippolito a San Gaetano; il “Palladio” della Sirena Parthenope è stato realizzato nella Bottega d’Arte Presepiale del Maestro Aldo Vucai.